Fare la professoressa di classi eterogenee mi regala la bellissima esperienza di poter conoscere centinaia, migliaia di persone, tra le quali, non di rado, ho il piacere di trovare preziose collaborazioni ed interessanti arricchimenti culturali. Così è stato il caso di Oleksandr, giovane ed intraprendente chef tra le cui qualità spicca certamente la passione sconfinata per il suo lavoro. Ed è così che, grazie a lui, ho scoperto l’esistenza di un alimento che a pieno titolo rientra in quella cerchia di latticini funzionali grazie al suo connubio di ricchezza – di nutrienti funzionali – e semplicità.
In buon sostanza, potremmo definirlo una versione nobilitata della nostra più conosciuta ricotta, o fiocchi di latte, con il plusvalore di avere come sostanza di partenza il kefir, quel buon latte acido ricchissimo di preziosi fermenti.
Nella sua preparazione, il Tvorog, concentra sostanze saline, oligoelementi (l’importantissimo Calcio!) ed una quota molto significativa di proteine (dai 15 ai 18g per 100g).
Come ogni latticino si presta a ricette sia salate sia dolci, ma ciò che lo rende ancor più interessante è, proprio grazie al suo procedimento che prevede una fase di colatura, la quasi assenza di lattosio, “nemico” della digestione della maggior parte degli individui adulti.
L’apporto calorico varia in relazione al tipo di kefir (e quindi di latte) di partenza, a seconda che esso sia scremato, parzialmente scremato o intero. Si parla comunque di un alimento che non supera le 200Kcal all’etto (100 se da latte magro), sempre tenendo conto che molte di esse derivano da proteine nobili.
Se volete deliziarvi con questo formaggio così difficile da trovare in commercio o se siete semplicemente curiosi, quale miglior pretesto per cimentarsi in una preparazione artigianale?
Per farlo, lascio la parola a chi, con mani esperte, ha creato e descritto il procedimento: grazie ad Oleksandr Shcherbyna per ricetta e foto!
INGREDIENTI:
Latte di kefir o semplicemente Kefir
Trascorso il tempo necessario, mettere la pentola sul fuoco basso basso(io ci ho messo addirittura un diffusore di calore) l’importante è MAI MESCOLARE.
Quando inizierà a separarsi dal siero e fare piccolini granuli si deve spegnere dato che non deve bollire (io l’ho portato a 70 °C circa e spento).
Si possono usare garze molto fini o un colino in tessuto.