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Alimentazione e insonnia

I disturbi del sonno, dall’insonnia propriamente detta alla più comunque “mancanza di qualità del sonno” (che si manifesta, ad esempio, nella sensazione di stanchezza anche dopo una quantità regolare di ore di riposo) dipendono in misura importante dall’alimentazione.

In virtù di questo, prima di ricorrere a integrazioni o all’uso di medicinali volti a indurre il sonno artificialmente (NOTA: il sonno indotto farmacologicamente non raggiunge la qualità del sonno naturale, poiché causato da differenti segnali chimici e biochimici), vale la pena tentare qualche  accortezza che, nel peggiore dei casi, non avrà alcun effetto negativo.

Una trattazione biochimica approfondita ed esplicativa sui meccanismi di induzione del sonno esula dalle finalità di questo sito, per cui ci limiteremo a fornire qualche buon consiglio, con l’auspicio di offrire dei rimedi sempre naturali e non invasivi e volti a migliorare lo stato di benessere.

Iniziamo col dire che, purtroppo, la maggior parte delle abitudini odierne sono nemiche di una buona notte di riposo: cena abbondante e/o in tarda serata, lunghi orari di lavoro non giustamente intervallati da pasti, pranzo frugale, colazione povera, abuso di caffè, eccessiva acidità dei cibi scelti, uso di cibi contenenti additivi e conservanti. Quelle elencate sono tra le consuetudini più diffuse; fortunatamente a molte di esse si può porre facilmente rimedio. Vediamo come e, soprattutto, perché.

Diversamente da quanto non venga fatto, la cena dovrebbe rappresentare il pasto meno abbondante della giornata. La ragione è intuitiva: il corpo non necessita di grandi quantità di energie per il resto di una giornata che volge al termine. Inoltre è bene che i processi digestivi in atto giungano a termine prima di coricarsi per molteplici ragioni tra cui il fatto che la presenza di cibo nello stomaco, laddove il corpo è disteso, può più facilmente causare reflusso gastroesofageo, con conseguente dolore esofageo, possibile nausea e malessere.

Anche la scelta dei cibi è fondamentale. Vanno evitati pasti troppo impegnativi da digerire, come ad esempio grandi quantità proteiche o eccesso di grassi (bistecca, uova, formaggi stagionati, fritture) poiché, oltre a rallentare ulteriormente i processi digestivi, contribuiscono all’acidificazione del pH gastrico, esacerbando la sintomatologia da reflusso.

Quasi superfluo specificare come vada assolutamente evitata l’assunzione di bevande eccitanti: caffè, tè, cola. Anche molti additivi presenti nei cibi raffinati hanno lo stesso effetto eccitante delle bevande citate. Per questo è sempre meglio scegliere cibi freschi.

Vediamo ora quali abitudini favoriscono un riposo sano.

1) Preferite cibi a base di carboidrati complessi: pasta, pane, pasta in brodo, riso. L’ideale è abbinare questi alimenti a un condimento di verdure e legumi, che garantiscono un giusto apporto di fibre e proteine, magari aggiungendo un po’ di parmigiano o del formaggio fresco. Limitate le quantità delle porzioni, utilizzando molta verdura e frutta per “riempire” la tavola.

2) Se scegliete un secondo piatto, preferite carne bianca o pesce cotto al forno, evitando carne rossa e cotture in padella o fritture.

3) Moderate il consumo di alcool, abbinando alla cena 1, massimo 2 bicchieri di vino, meglio se rosso (contiene una maggiore quantità di sostanze antiossidanti).

4) Per accompagnare il resto della serata scegliete una tisana, meglio se a base di camomilla, ma anche melissa, verbena, finocchio, liquirizia. Sono sostanze calmanti e depurative.

5) Non saltate MAI la colazione, è un pasto enormemente più rilevante rispetto alla cena.

6) Per un languore serale, provate a bere mezzo bicchiere di latte scremato, contiene sostanze utili a favorire il sonno.

7) Andate a dormire almeno due ore dopo aver cenato.

 

…buon riposo!