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Sconfiggere la sindrome pre mestruale con l’aiuto della natura

[en] Sconfiggere la sindrome pre mestruale con l’aiuto della natura

Sono una nutrizionista, una biochimica, ma soprattutto una donna. E per quanto ci costi ammetterlo, siamo un po’ “vittime” di quello che gli ormoni scelgono per noi: irritabilità, disturbi del sonno, crisi di ansia e depressione e fame compulsiva. Inutile negare, chi più chi meno, la sofferenza dei giorni che precedono il ciclo mensile della donna in età fertile. Ma dalla nostra parte abbiamo moltissimi aiuti naturali che riducono sensibilmente tutti i disturbi legati a questa sindrome. Scopriamoli insieme, partendo proprio da essi.

  1. La ritenzione idrica. Il corpo subirà uno “stress” e una perdita di liquidi con il ciclo mestruale, pertanto è normale che si prepari trattenendo liquidi che, però, ci creano quella sensazione di pesantezza e gonfiore. Combattiamola con un uso indiscriminato di tisane: finocchio, camomilla, verbena, melissa, tiglio, ortosiphon. Le tisane rappresentano anche una preziosa “coccola” per noi stesse e possiamo renderle ancora più profumate usando vaniglia, cannella o mezzo cucchiaino di miele.
  2. La depressione. Il calo di sostanze neuroendocrine come dopamina e serotonina causa una sensazione di inspiegabile tristezza, benché razionalmente non ci sia nulla a provocarla, spesso si trova un qualsiasi pretesto per un piccolo sfogo di pianto. Concediamoci allora uno spuntino a base di frutta secca, le mandorle sono le migliori alleate, ma anche noci, pistacchi e germe di grano, ricchi di vitamina B6 magari assieme a uno yogurt che, oltre a fornire una giusta quota di nutrienti ben bilanciati, aiuterà anche a eliminare quel senso di gonfiore, grazie al suo contenuto in fermenti lattici. Un altro ottimo spuntino è rappresentato dalle banane, ricche in magnesio, un regolatore dell’umore e del ciclo sonno/veglia, e di potassio. Preferite anche i cereali come riso, orzo, patate e i cereali contenuti nei legumi, anch’essi rimineralizzanti.
  3. Il gonfiore. Per combatterlo, scegliete un passato di verdure a foglia verde: aiutano il mantenimento dell’equilibrio idrosalino e, se frullate o passate, alleggeriscono il lavoro di un colon che, in vista del ciclo, tenderebbe a infiammarsi più facilmente. Ottimi i centrifugati di verdure, ai quali possiamo aggiungere un frutto per rendere il sapore ancora più gratificante. Anche lo yogurt, come già detto, è un acerrimo nemico del gonfiore; va bene anche quello di soia.

Cosa possiamo evitare per contribuire al mantenimento del benessere?

Come prima cosa desidero sconsigliare caldamente l’uso smodato di caffè, spesso abusato proprio per combattere il senso di fatica. Purtroppo la caffeina avrà il solo effetto di acuire l’irritabilità. Sostituitelo con un orzo in tazza, meglio se lungo. Anche alcool e tabacco peggiorano la sintomatologia pre mestruale. Sostituite la vostra “pausa” con una bella passeggiata, utile per favorire la circolazione e per contrastare il ristagno linfatico.

Il parere dello psicologo:

L’opinione popolare vede la donna nel periodo premestruale in quello stato in cui diviene più suscettibile e disforica rispetto alla norma. Ovviamente i detti popolari sono tendenze generalizzate che non includono evidentemente tutte le persone,  ma che comunque ci forniscono un’informazione. Nello specifico la variazione ormonale nel periodo premestruale può indurre a degli stati alterati dell’umore nella donna ma non è sempre così e non per tutte.

Molti sono i fattori che possono “scombussolare” il periodo premestruale, le caratteristiche di personalità del soggetto, il periodo in cui arrivano, le condizioni fisiche e psicologiche che in quel momento sta attraversando ecc.

Cercando invece nella letteratura clinica, la sindrome premestruale viene inquadrata nel DSM-V, l’ultimissima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, pubblicata dall’American Psychiatric Association come “Disturbo disforico premestruale”. In particolare, si è stimato che il 75% delle donne fa esperienza di sintomi minori nel periodo premestruale, il 20-30% sperimenta sintomi meno gravi. Solo dal 2 al 10% delle donne in premenopausa soddisfano i criteri per il disturbo disforico premestruale più grave.

I criteri presentati dal DSM-V per il disturbo disforico premestruale sono:

  1. Sentimenti di disperazione, tristezza o bassa autostima
  2. Tensione o ansia
  3. Labilità affettiva che include tendenza al pianto
  4. Irritabilità, spesso accompagnata da aumento dei conflitti interpersonali
  5. Difficoltà di concentrazione
  6. Stanchezza, letargia o mancanza di energia
  7. Cambiamento dell’appetito, forte desiderio di cibi specifici, sovralimentazione
  8. Diminuito interesse nelle attività
  9. Disturbi del sonno- ipersonnia o insonnia
  10. Senso di sopraffazione
  11. Mal di testa, gonfiore, tensione del seno, o altri sintomi fisici

Per soddisfare i criteri del disturbo devono esserci almeno 5 dei sintomi elencati e devono causare disagio clinicamente significativo o alterare il funzionamento sociale della persona, dei suoi rapporti interpersonali e lavorativi che perdurano per mesi. Bisogna tenere presente però che ci sono diverse condizioni che possono caratterizzare tali sintomi ed escludere quindi una diagnosi del disturbo, tra i quali l’assunzione di contraccettivi orali.

Tale inquadramento deve tener conto della “storia” della persona, quindi si invita chiunque a rivolgersi a specialisti competenti per una maggiore comprensione del proprio stato, che potrebbe risentire di molteplici fattori utili sia ad una corretta diagnosi che ad un corretto intervento successivo.