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“Sessione estiva” in arrivo e prova costume: 5 errori da evitare

Fine delle festività primaverili, estate alle porte…inutile far finta di nulla: il caldo chiama, il sole arriva e dall’armadio fanno capolino shorts, canottiere e abiti che svelano, qualcuno più qualcuno meno, la nostra forma fisica. È un po’ come la sessione estiva all’università, o le interrogazioni di fine anno, il segreto per affrontarle è prepararsi per tempo. E se l’aspetto estetico non ci tangesse, la calda stagione ha comunque la capacità di far pesare sulla nostra sensazione di benessere, i chili di troppo. Eccovi qualche consiglio su come evitare i principali e più comuni errori che non aiuteranno le nostre buone intenzioni.

  1. I want it all, I want it now

Costruire una casa in un giorno, studiare tutto il programma il pomeriggio precedente l’interrogazione, digiunare 24 ore di fila…sono metodi che hanno la durata di se stessi: la casa non tiene, l’interrogazione non va, la dieta non dura. Armiamoci di santa pazienza e mettiamoci l’anima in pace, ricordandoci soprattutto che i metodi drastici hanno il più delle volte l’effetto opposto di scatenare un boomerang psicologico.

 

  1. Carboidrato mio nemico!

Forse non tutti sanno che i carboidrati sono il nutrimento esclusivo per il tessuto nervoso. Provate a tagliare il nutrimento ad un qualsiasi essere vivente: cosa farà? Ne chiederà sempre più insistentemente! Inutile, pertanto, fare al guerra al carboidrato. La maniera corretta per diminuirne la quota è quella di assumerne nella forma meno dannosa, ossia complessa e integrale, in quantità moderate.

 

  1. I falsi sani e l’inganno del light

La lista è potenzialmente infinita. A partire dagli alimenti molto raffinati, come barrette, biscotti, ecc., fino anche ad arrivare a miti totalmente ingiustificati, come le centrifughe. Saziarsi con grandi quantità di questi alimenti ci esonera dal senso di colpa, ma non da apporti energetici eccessivi e, soprattutto, a base di nutrienti poco salutari, primo tra tutti lo zucchero.

 

  1. Saltare i pasti o pranzare (o cenare) con la frutta

Un grande classico. Non me ne vogliano i sostenitori dei 5 pasti al giorno, ma di sicuro saltare UN pasto ogni tanto non fa male. Da qui ad escludere sistematicamente una corretta cadenza alimentare, però, ce ne corre. Se scegliamo di pranzare, magari in spiaggia, con un bel cesto di frutta, ricordiamoci però che l’apporto di zuccheri sarà molto elevato, mentre il pasto sarà completamente carente di proteine e grassi, ossia i macronutrienti a più alto potere saziante. Siamo sicuri di riuscire a gestire l’indice glicemico?

 

  1. “Tanto ho fatto sport”

L’attività è molto più che importante, oserei imprescindibile, ma non commettiamo l’errore di sopravvalutare la spesa energetica. Sentirci stanchi per una camminata o per una partita a tennis non è sinonimo di aver consumato mille calorie, soprattutto se il nostro obiettivo è un bilancio energetico negativo. La scelta più furba è, quando possibile, fare sport prima dell’orario del pasto canonico (pranzo o cena), in modo da ottimizzare la necessità energetica con le abitudini.

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Tempo di vacanze, di bagni al mare e…tempi di digestione degli alimenti

In questo periodo caldissimo, ho pensato che dare un’idea del tempo di digestione dei vari alimenti potesse aiutare chi, al mare o in piscina, desidera godersi più “acqua” possibile senza inficiare la salute rischiando un blocco digestivo. Premesso che bisogna sempre tener conto di una grande differenza individuale, sarà utile formulare o scegliere i propri pasti anche in funzione della loro digeribilità, considerato che più impegnativo è l’alimento e più flusso di sangue sarà convogliato allo stomaco per digerirlo.

Prima di classificare propriamente i cibi, è bene sapere che la digestione è favorita da tutte quelle azioni che, potremmo dire, “pre digeriscono” gli alimenti, quindi masticazione, sminuzzamento (ad esempio un frullato invece della frutta intera…) e cottura. Quest’ultima si intende senza l’aggiunta di grassi poiché i grassi stessi richiedono un maggiore impegno digestivo (…quindi se desiderate una bella frittura di mare a pranzo, dimenticatevi di potervi tuffare prima di 4 ore abbondanti!)

La presenza di una quota grassa, dunque, rende il processo più lungo e, se questa caratteristica gioca un ruolo interessante nella vita quotidiana per mantenere più a lungo il senso di sazietà, risulta invece controproducente se desideriamo sollevare in fretta lo stomaco dal suo carico di lavoro.

Anche un eccessiva introduzione di acqua assieme al pasto ha un effetto controproducente perché diluisce i succhi gastrici che quindi fanno più fatica ad agire. Un discorso analogo vale per l’eccesso di fibra, che anch’essa prolunga i tempi di permanenza del bolo alimentare in loco. Un esempio di un pasto apparentemente molto digeribile potrebbe essere un’insalata di farro con verdure: il cereale integrale e le verdure, oltre ad apportare molta fibra e acqua, ostacolano lo stomaco nella digestione.

Altro errore comune è il pranzo a base di sola frutta che, oltre che sbilanciato nei nutrienti, ricade nella stessa problematica vista sopra.

Un buon trucco, invece, è quello di abbinare alimenti che contengano naturalmente enzimi digestivi, come ananas e papaia.

Dunque, riassumendo, un pasto leggero e bilanciato contiene una quota di carboidrati complessi ad alta digeribilità, come pasta, riso, pane bianco, una quota moderata di proteine, possibilmente cotte, come prosciutto cotto, pesce magro o un latticino fresco magro (perfetto lo yogurt), una modesta quota di fibre e una bassa quota di grassi.

Ecco qualche idea facile e velocissima:

1) Tramezzino con tonno, pomodoro e lattuga + frullato di papaia e yogurt bianco

2) Pasta fredda con zucchine, gamberetti, olio extra vergine e ananas + tè verde al limone

3) Tzatziki di cetriolo e yogurt greco al 2% + 2 crostini di pane bianco + 1 fetta di cocomero

Ricordate sempre di mettere la borsa del pranzo all’ombra e…buone vacanze a tutti!