Frittata-vitalba-germogli

I tesori sepolti: la vitalba

Sono stata per anni incapace di riconoscere questa simpatica erbetta praticamente ubiquitaria, che si trova spessissimo ai bordi delle strade, tutta avviticchiata alle reti di recinzione o ad altri cespugli selvatici. E proprio “viticchio” è il suo nome più diffuso, ma anche vitabbia, clematide ed epiteti fantasiosi come “Erba dei pezzenti” o “Barba dei vecchi”. Conosciuta grazie alla tradizione raccoglitrice della famiglia di mio marito, mi sono incuriosita e ho approfondito gli studi in merito a questa selvatica pianticella. Vi lascio immaginare lo spavento quando ho appreso, dopo averla gustata nella classica ricetta della frittata, che questa pianta contiene una discreta quantità di alcaloidi tossici. D’altronde, come ben ci insegna un luminare di molti secoli fa, è la dose a fare il veleno e se è vero che i germogli non fioriti hanno basse quantità di principi attivi tossici, bisogna aggiungere a questo il fatto che una volta cotti, sbollentati o spadellati, questi stessi si disperdono in buona quantità. Per quale ragione dunque, a parte il suo sapore amaro e peculiare, a mio parere molto gradevole, dovremmo cibarcene? Fermo restando che, per le sue proprietà rubefacenti e, ad alte dosi ulcerative, bisogna avere l’accortezza di cuocere i teneri germogli, la sua prima proprietà benefica è di tipo depurativo, infatti ha un’azione purgante e diuretica utile, quindi , per “stemperare” la pesantezza di un pasto pesante come la frittata [sempre stupendo notare come nelle ricette popolari vi sia molto più sapere di quanto non si immagini…]. L’effetto drenante può essere utile in caso di edema, ecchimosi o gonfiore generalizzato. Da tener presente che il suo uso fitoterapico in varie forme (estratto, macerato, polvere ecc.) non è ammesso, proprio per l’alta concentrazione di questi principi attivi i quali, assunti in forma alimentare (potremmo dire così come li offre la natura) divengono tollerabili in condizioni fisiologiche (persone in salute) e decisamente gustosi. Un consiglio di impiego assolutamente scevro da rischi è quello di approfittare della bellezza di questi piccoli germogli per decorare insalate di riso, finger food e vol au vent!