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ricettario

IL TUO RICETTARIO

Spesso il principale ostacolo all’adesione di un piano alimentare risulta essere la “messa in pratica” del piano prescritto unendo, alle specifiche esigenze del paziente (patologie, allergie, intolleranze, calo ponderale…) quella GRATIFICAZIONE imprescindibile che dovrebbe accompagnare ogni pasto.

Per questo, grazie anche alla mia esperienza decennale come docente presso l’Accademia professionale di Chef “Italian chef Academy”, ho pensato di offrire un servizio aggiuntivo: il RICETTARIO PERSONALE.

28 ricette (7 primi, 7 secondi, 7 contorni, 7 snack) COSTRUITE APPOSITAMENTE PER TE, nelle quali troverai, oltre al rispetto delle prescrizioni dietetiche, la soddisfazione di tutti i tuoi gusti e preferenze, modellate anche in base al tempo che deciderai di dedicare alle preparazioni.

Il ricettario è corredato da schede, lista della spesa e immagini, che ti consentiranno di trarre il massimo vantaggio con la minor spesa possibile in tempo, costi, energie.

L’etichetta per tutti!

Quando fai acquisti ti soffermi a leggere l’etichetta nutrizionale? Bastano pochissimi secondi per una rapida occhiata ad aiutarti a capire se quello che stai acquistando è, oltre che di gusto gradevole, di bell’aspetto e pratico, anche un CARBURANTE DI BUONA QUALITA’ per te e per la tua famiglia, i tuoi figli, nipoti…

Eccoti quindi uno strumento immediato e facilissimo che puoi stampare e portare con te, le prime volte, per diventare un super esperto nella scelta della tua spesa.

etichetta per bimbi

snacking

Snacking

Molto spesso ci domandiamo come mai, nonostante in famiglia si mangi e si cucini con metodi e materie prima sane ed in maniera equilibrata, i nostri ragazzi manifestino sovrappeso. Il fenomeno riconosciuto (Kubik MY, Lytle LA, Story M: Schoolwide food practices are associated with body mass index in middle school students. Arch Pediatr Adolesc Med 2005, 159:1111-1114) come principale imputato di questa realtà, va sotto il nome di “SNACKING” ossia il consumo, spesso inconsapevole, di cibi e bevande fuori pasto. È superfluo fornire un elenco degli alimenti, per così dire, “incriminati”, piuttosto il focus dovrebbe verte su un’attenzione maggiore alla frequenza e alla quantità di questi comfort food troppo spesso ingiustificati da un’effettiva necessità energetica.

Per aiutare i ragazzi a prendere coscienza di questi momenti che, per lo più, coincidono con i loro momenti di aggregazione sociale, possiamo proporgli spuntini semplici, meno raffinati possibile e a basso carico di zuccheri. Ad esempio un piccolo panino con prosciutto cotto, una banana, uno yogurt da bere. Da evitare i “finto sani”, come ad esempio i succhi di frutta, che hanno un basso potere saziante e un alto carico di zuccheri.

QUIZ Nutrizione Pediatrica

Cimentatevi in questo divertente quiz pensato per i ragazzi.

Sono sicura che anche i più grandi avranno qualche dubbio nel dare la risposta più azzeccata…nel complicato panorama delle proposte alimentari legate alla vita di società, non è sempre così ovvio fare le scelte meno dannose per la nostra salute.

Buon divertimento!

https://it.surveymonkey.com/r/F6BLJKX

RECENSIONI

Vuoi lasciare una recensione sulla tua esperienza presso lo Studio Nutrizione Anelli?

Se ti va, sarò felice di leggerla e di risponderti! Quello che ti occorre è un account Google (gmail) e 3 minuti del tuo tempo, cliccando sul link qui sotto…

grazie in anticipo!

https://g.page/dott-ssa-maria-chiara-anelli/review

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Dalla Russia con amore: il TVOROG

Fare la professoressa di classi eterogenee mi regala la bellissima esperienza di poter conoscere centinaia, migliaia di persone, tra le quali, non di rado, ho il piacere di trovare preziose collaborazioni ed interessanti arricchimenti culturali. Così è stato il caso di Oleksandr, giovane ed intraprendente chef tra le cui qualità spicca certamente la passione sconfinata per il suo lavoro. Ed è così che, grazie a lui, ho scoperto l’esistenza di un alimento che a pieno titolo rientra in quella cerchia di latticini funzionali grazie al suo connubio di ricchezza – di nutrienti funzionali – e semplicità.

In buon sostanza, potremmo definirlo una versione nobilitata della nostra più conosciuta ricotta, o fiocchi di latte, con il plusvalore di avere come sostanza di partenza il kefir, quel buon latte acido ricchissimo di preziosi fermenti.

Nella sua preparazione, il Tvorog, concentra sostanze saline, oligoelementi (l’importantissimo Calcio!) ed una quota molto significativa di proteine (dai 15 ai 18g per 100g).

Come ogni latticino si presta a ricette sia salate sia dolci, ma ciò che lo rende ancor più interessante è, proprio grazie al suo procedimento che prevede una fase di colatura, la quasi assenza di lattosio, “nemico” della digestione della maggior parte degli individui adulti.

L’apporto calorico varia in relazione al tipo di kefir (e quindi di latte) di partenza, a seconda che esso sia scremato, parzialmente scremato o intero. Si parla comunque di un alimento che non supera le 200Kcal all’etto (100 se da latte magro), sempre tenendo conto che molte di esse derivano da proteine nobili.

Se volete deliziarvi con questo formaggio così difficile da trovare in commercio o se siete semplicemente curiosi, quale miglior pretesto per cimentarsi in una preparazione artigianale?

Per farlo, lascio la parola a chi, con mani esperte, ha creato e descritto il procedimento: grazie ad Oleksandr Shcherbyna per ricetta e foto!

Per una formina di tvorog (la forma dipende dal utensile che usi per scolare il siero, io la garza l’ho avvolta intorno ad una bacchetta cinese e poggiata sopra una caraffa di plastica in sospensione e la forma è rimasta tipo mozzarella di bufala.)

INGREDIENTI:
Latte(Intero ho utilizzato io)
Latte di kefir o semplicemente Kefir
PROCEDIMENTO:
Usare Latte e Kefir di Latte in quantità uguali 1:1
Versare in una pentola Latte e Kefir e lasciare che la fermentazione sia completa.Si può preparare la notte prima, altrimenti aspettare qualche ora (nel mio caso 3-4)

Trascorso il tempo necessario, mettere la pentola sul fuoco basso basso(io ci ho messo addirittura un diffusore di calore) l’importante è MAI MESCOLARE.
Quando inizierà a separarsi dal siero e fare piccolini granuli si deve spegnere dato che non deve bollire (io l’ho portato a 70 °C circa e spento).

Una volta freddato, raccogliere il prodotto in superficie e lasciarlo scolare.
Si possono usare garze molto fini o  un colino in tessuto.
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tavola di natale 2019

3 Ricette di Natale preziose

Moltissimi sapori meravigliosi e propri degli alimenti vengono alterati da un eccesso di sale e condimenti o da cotture improprie con il fine di “impreziosire” la ricetta, ma con il risultato di appesantire e creare quella fastidiosa sensazione di “scoppiare” a fine pasto…quella sensazione che nulla ha a che fare con il piacere.

Per questa “edizione natalizia” lascio nel cassetto le mie consuete ricette semplici e do spazio a qualcosa di più gourmet: infatti seguono tre meravigliose idee elaborate dalla mia collaboratrice Chef Roberta Messina !

La sua esperienza e competenza è impreziosita dall’attenzione per la scelta degli ingredienti, che unisce la funzionalità e salubrità alla tradizione, con un occhio alla reperibilità e al costo sostenibile.

Questo mix di qualità fa delle sue ricette delle piccole gemme sofisticate e tuttavia alla portata di tutti. Il mio gusto personale mi porta a preferire quella del baccalà, un grande classico, ma rivisto negli abbinamenti e nella presentazione. E voi quale scegliete?

“La gratitudine è il segreto della felicità” (Cit.)

Gnocchi di farina di ceci, vongole, cime di rapa e bottarga

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Gnocchi (x4 persone):

200 g farina di ceci

200 g farina a scelta (00,integrale, SZG)

400 g c.ca di acqua calda

35 g di olio evo

Sale qb.

Mischiare bene le farine e il sale aggiungendo poco alla volta l’acqua e l’olio evo che avremmo riscaldato su un pentolino. Quando l’impasto inizierà a compattarsi, risultando inizialmente anche un po’ sabbioso, iniziamo ad impastare fino a quando il composto non diventerà liscio. Nel caso avessimo messo troppa acqua basterà aggiungere farina di ceci e la farina da noi scelta in egual misura.

Infariniamo un po’ il banco di lavoro e iniziamo a ricavare gli gnocchi dall’impasto, facendo dapprima un cordone spesso 1 cm e poi tagliando con un tarocco riceviamo dei pezzettini lunghi più o meno 2 cm. (In realtà la grandezza dello gnocco è soggettiva). Gli gnocchi andranno cotti in acqua bollente salata per 4-5 minuti da quando saranno saliti a galla.

Cime di rapa:

Cime di rapa 500 g

Peperoncino 1 o 2

Olio evo 25 g

Aglio 2 spicchi

Brodo vegetale qb

In una padella capiente scalda l’olio, l’aglio è il peperoncino. Aggiungi le cime ben lavate ma lasciate umide, chiudi con un coperchio e fai cuocere per pochi minuti alzando la fiamma. Le cime di rapa devono solamente appassire.

Trasferisci 3/4 di cime di rapa in una ciotola e frullale con un frullatore a immersione e aggiungendo il brodo tiepido per ottenere una bella crema liscia. Le rimanenti le useremo per dare una consistenza diversa alle cime.

Vongole:

Vongole veraci 1 kg

Prezzemolo  qb

Olio evo 1 cucchiaio

Brodo vegetale 200 g

Aglio 1 spicchio

Dopo aver pulito e spurgato bene le vongole, in una pentola capiente scalda l’olio e l’aglio in camicia. Una volta ottenuto un bel soffritto, aggiungi le vongole e il prezzemolo, chiudi con un coperchio e attendi pochi minuti che si aprano tutte. Scola le vongole in una ciotola e attraverso un colino, per raccogliere quindi il prezioso liquido di cottura. Lascia raffreddare il liquido e nel frattempo sguscia le vongole.

Lessa gli gnocchetti in acqua bollente salata. Nel frattempo versa il liquido di cottura delle vongole in una padella capiente e scola gli gnocchetti direttamente in questa. Ora aggiungi un altro po’ di prezzemolo tritato, le vongole sgusciate, le cime di rapa non frullate e manteca.

Impiatta gli gnocchetti su un letto di crema di cime di rapa, per completare con un’abbondante grattugiata di bottarga di muggine.

 

Baccalà, patata schiacciata, crema di scarola

baccalà

Cuocere le patate intere e con la buccia nell’acqua, dopodiché passarle con uno schiacciapatate e condirle con sale, pepe, olio evo, buccia di limone grattugiata, erbe aromatiche a piacere (prezzemolo, basilico, timo limonato, dragoncello…)

Sbollentare la scarola in acqua salata per pochi minuti, raffreddarla in acqua e ghiaccio e strizzarla per poi frullarla con olio di oliva ottenendo una crema liscia e omogenea.

Tagliare il baccalà precedentemente dissalato in tranci e cuocerlo a vapore a 200°C per c.ca 12 minuti.

Servire mettendo alla base la crema di scarola, poi metteremo all’interno di un coppa pasta un po’ di patata schiacciata, sulla quale poseremo il trancio di baccalà e andremo a completare la decorazione aggiungendo sulla Salza alle scatole qualche pinolo tostato e olive nere tagliate sottilmente, capperi.

 

Polpo scottato, crema di zucca, salsa yogurt, zucca marinata e germogli

polpo

Cottura polpo: in una pentola con acqua, cipolla, sedano, carota, porro, pepe in grani, alloro immergere il polpo quando l’acqua inizia a sobbollire e continuare la cottura all’incirca per 40 minuti.

Per la crema di zucca: tagliare la zucca a metà e cuocerla in forno con aglio in camicia, un filo d’olio e un po’ di sale e di pepe. Quando sarà bella morbida la frulliamo con un minipimer, aggiungendo un altro po’ d’olio, sale, pepe e noce moscata. Se necessario  aggiungere un po’ di acqua calda o brodo vegetale per raggiungere una consistenza bella liscia.

Zucca marinata: tagliare la zucca cruda sottile, preferibilmente con una mandolina, riporre in un contenitore e versarci sopra la marinata calda composta da: 1 lt di acqua, 200g di aceto bianco, 40 g di sale, 40g di zucchero. Chiudere ermeticamente con la pellicola e lasciare marinare per almeno 3 ore.

Salsa yogurt: frullare per qualche minuto i seguenti ingredienti: 125g yogurt naturale o greco, 1 cucchiaio di aceto di mele, 2 cucchiai di olio Evo, 1/2 cucchiaio di senape, 1/2 cucchiaio di Tamari o salsa di soia tappo verde, erbe aromatiche (finocchietto, dragoncello, prezzemolo, basilico, timo…)

Completiamo il piatto tagliando i tentacoli del polpo (ogni tentacolo diviso in 3-4 pezzi), rendendoli croccanti su una padella con un filo di olio di semi. Impiattiamo mettendo alla base del piatto la crema di zucca, i pezzi di polpo croccante, distribuiamo un po’ di salsa yogurt (fare delle cupoline con la sac a poche sarebbe più carino), 3 dischetti di zucca marinata e copriamo con qualche germoglio a guarnire o spinacino fresco ben lavato e asciugato.

miele

Un dolce alleato per l’inverno: il miele

Il miele è un alimento naturale ed antichissimo: le prime tracce di arnie costruite dall’uomo risalgono al sesto millennio AC circa. Attraverso le diverse civiltà, Egizi, Sumeri, Babilonesi, le civiltà orientali (nella medicina ayurvedica) Greci (potrei continuare per molte righe ancora…)  il miele – e i suoi derivati pappa reale e propoli –  ha tramandato anche i suoi poteri terapeutici: digestivo, emolliente, antiacido, purificante, vermifugo, antitossico, cicatrizzante, antibiotico, ricostituente, antianemico; proprietà che variano secondo la tipologia di miele.

Ne due tipi fondamentali: classico ossia dal nettare dei fiori e  di “melata”, dalle secrezioni zuccherine delle piante in seguito all’azione di alcuni insetti. In funzione della sorgente zuccherina, varia anche la percentuale del miele in zuccheri: glucosio e fruttosio, che sono i suoi principali costituenti.

La lavorazione del miele può avvenire anche con materiali piuttosto rudimentali, si effettuano la disopercolatura (apertura delle cellette), l’estrazione (tramite centrifuga) e la filtrazione, dopodiché si lascia “maturare” cioè evaporare parte dell’umidità per migliorarne la conservabilità.

A parte l’acqua e gli zuccheri (fruttosio e glucosio), principali costituenti, il miele contiene oligoelementi (principalmente potassio), vitamine, acidi organici (che gli conferiscono un pH piuttosto acido, circa 4,5) ed una piccola quota di amminoacidi ed enzimi.

I vari tipi di miele presentano evidenti differenze conseguenti alla diversa origine botanica: monoflora (o uniflorale) quando proviene principalmente da un’unica origine botanica (95% alle analisi di laboratorio), “millefiori” quelli che non rientrano in questa casistica, le cui caratteristiche variano di anno in anno secondo la fioritura e le combinazioni di piante.

Naturalmente è presente una legislazione (Comunitaria e Nazionale) in merito ai requisiti organolettici e di sicurezza alimentare sul miele…ma per noi, che siamo “semplici” consumatori, è più interessante curiosare sulle sue proprietà! (oh beh…la mia famiglia è da pochissimo anche un produttore diretto di miele, UN’ALTRA STORIA rispetto a quello industriale!)

Nota da tempo  è l’azione antibatterica sia del miele, dovuta alla sua elevata concentrazione zuccherina e al pH acido, sia grazie all’azione dell’enzima glucosio-ossidasi che si attiva in soluzione trasformando il glucosio in acido gluconico e acqua ossigenata.

Il fruttosio, secondo la tradizione, è dotato di proprietà emollienti, addolcenti che possono essere utili a livello del cavo boccale, della gola, dello stomaco e dell’intestino; ha un’attività blandamente lassativa, è indispensabile per lo smaltimento delle sostanze tossiche e nocive derivate dal metabolismo o ingerite dall’esterno, che si accumulano nel fegato.

Il grande vantaggio del miele è di poter apportare all’organismo calorie prontamente disponibili (fornisce 320 calorie/100 g.) senza richiedere processi digestivi e senza apportare, nel contempo, sostanze indigeribili o dannose. Ovviamente NON è un alimento ipocalorico, purtuttavia, se consumato in sostituzione dello zucchero, ha un minore indice glicemico con un maggior potere dolcificante, con tutto il vantaggio di essere una sostanza naturale e non raffinata.

Il miele è particolarmente indicato nell’alimentazione degli sportivi, negli studenti, nelle persone debilitate o inappetenti. Nei mesi freddi, utilizzare un cucchiaino di miele aiuta a proteggerci dall’odioso raffreddore, crea un film protettivo sulle mucose della laringe alleviando le irritazioni e la raucedine e, se applicato sulle afte, facilita la rimarginazione.

Occhio però! Ricordiamoci che contiene zuccheri, pertanto non si tratta di un alimento ipocalorico né ipoglicemico…come in ogni cosa, la moderazione è la giusta misura.

Un piccolo sfizio per le fredde serate invernali: bicchierino di latte, un cucchiaino di miele e un cucchiaino di brandy: scalda il corpo e l’anima!

Messaggio “promo”: il miele artigianale mantiene intatte tutte le sue proprietà ed ha un gusto più naturale e intenso.

Per acquistare miele artigianale (eh sì, prodotto anche dalla sottoscritto) potete andare su https://www.facebook.com/Lapeperina-364490900934398/